Questo articolo è una piccola guida scritta da designer per designer.
Non è un pezzo tecnico né un paper accademico, ma il racconto onesto di quello che abbiamo imparato lavorando a progetti in cui l’AI generativa e gli agenti conversazionali non erano solo uno strumento tra i tanti, ma il vero cuore dell’esperienza progettata.
Se sei in cerca di una citazione brillante da condividere su Linkedin, forse questo articolo non fa per te. Qui si parla di progettazione concreta, quella fatta di tentativi, errori e iterazioni continue. È un racconto pensato per chi, come noi, si trova “in mezzo”, tra la strategia e il risultato finale, tra la visione e l’implementazione.
Recentemente abbiamo lavorato a due progetti molto diversi, ma accomunati da un obiettivo simile: costruire un assistente conversazionale AI utile, accessibile e in linea con i bisogni reali delle persone.
- Nexi – Alberto ha lavorato su un assistente virtuale di customer care. Un progetto di 9 mesi in cui, insieme al Design Studio interno a Nexi, abbiamo analizzato diverse aree aziendali per capire dove l’AI generativa avrebbe portato il maggiore impatto sugli utenti finali. Dopo aver valutato KPI e ROI, il supporto clienti è risultato l’ambito più promettente: l’obiettivo era passare da un supporto generico a uno tailor-made, capace di dare risposte mirate e pertinenti.
- Lenovo – Gea ha lavorato su LIA (Lenovo Intelligent Assistant), un progetto di 6 mesi per il contesto retail B2C. LIA è un assistente AI che semplifica la scelta dei prodotti in un catalogo molto ampio, adattando linguaggio e contenuti in base al livello di competenza degli utenti. L’esperienza combina interfaccia modulare, animazioni leggere e una presenza fisica distintiva in-store. Il sistema integra diversi layer (dal data source al frontend) e si basa su un’architettura AI in grado di comprendere le esigenze dell’utente e restituire risposte sintetiche, tecniche e personalizzate.
Dopo aver raccontato troppe volte a colleghi e curiosi “come si fa”, abbiamo deciso di raccogliere in dieci punti quello che abbiamo imparato e condividerlo con chi, come noi, si trova a confrontarsi con questo tipo di sfide da zero o quasi. Non sono verità assolute, ma lezioni nate da tentativi, successi e soprattutto errori. Magari potranno essere utili anche a te.