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Perché falliscono le strategie di innovazione delle corporate?

L’innovazione è diventata un imperativo categorico per le aziende, ma la possibilità di fallire è alta, soprattutto per ragioni interne alla struttura organizzativa. Limitare i rischi è possibile, vediamo come.

Luca Mascaro
CEO

27.03.23 - 7 minuti di lettura

La complessità del mondo in cui viviamo aumenta giorno per giorno, e così anche i mercati in cui le aziende operano. L’innovazione continua è necessaria per mantenere la propria offerta rilevante e cogliere le tante opportunità dietro ogni cambiamento. 

Ci sono tre principali ragioni per cui fare innovazione è fondamentale per le aziende: 

  • la volatilità del mercato e il timore di non soddisfare una domanda mobile e articolata; 
  • la velocità della trasformazione tecnologica; 
  • i cicli di vita dei modelli di business sempre più corti.  

DATA: INNOSIGHT/Richard N. Foster / Standard & Poor’s

Le cinque strategie di innovazione più diffuse

Negli ultimi anni, molte aziende hanno adottato strategie specifiche per rispondere al bisogno di innovazione costante. Ognuna di queste ha pregi e difetti valutati a seconda degli obiettivi perseguiti. 

  1. Digital Transformation
  2. Costruzione di capabilities interne
  3. Innovation Labs
  4. Collaborazione con start-ups
  5. Venture building

Ad un’analisi più ravvicinata, le prime due risultano funzionali al miglioramento dell’exploit aziendale nel breve termine, ma hanno poco impatto nel creare innovazione genuina e duratura. Rispondono a necessità trasformative e di svecchiamento, senza esplorare nuove possibilità o mercati.

La terza e la quarta, nonostante la capacità di generare innovazione concreta, rimangono circoscritte al di fuori delle organizzazioni promotrici e faticano a contaminare la mentalità aziendale d’origine, finendo per scontrarsi con le difficoltà di attuazione e precludendo l’atterraggio sul mercato delle soluzioni proposte. 

La quinta e più recente strategia, il Venture Building, ha guadagnato appeal per la capacità intrinseca di mantenere i pregi di tutte le altre strategie minimizzandone i difetti. Consente di praticare un’innovazione che integra sia i benefici di exploitation che di exploration, proponendo soluzioni radicali che si integrano e diffondono all’interno dell’organizzazione d’origine.

Le aziende riescono quindi a pivotare il proprio business al di là di quello tradizionale, generando innovazione altamente permeabile e supportando il business di partenza con nuovo vigore.

A fronte di queste considerazioni, molte aziende lungimiranti stanno capitalizzando su nuovi mercati, tecnologie e comportamenti, diversificando purpose e offerta creando vere e proprie new-company in grado di stabilire nuovi standard di settore. Una strategia che si è confermata essere allo stesso tempo più sfidante e profittevole, in grado di contenere rischi e massimizzare risultati nel breve e lungo termine.

Le tre cause principali di fallimento

Tra i principali ostacoli al successo delle nuove ventures, troviamo l’individuazione appropriata delle risorse umane e finanziarie, la navigazione attraverso legislazioni complesse (soprattutto in settori altamente regolati come quello finanziario e sanitario), la validazione tempestiva del mercato attraverso ricerca, testing e differenziazione competitiva. È facile immaginare però come i benefici siano direttamente proporzionali ai rischi.

Un analisi dei tentativi fatti ad oggi da molte aziende che hanno accolto la sfida dell'innovazione ci suggerisce che le principali cause di fallimento sono spesso interne e ricorrenti, e si possono raccogliere in tre grandi gruppi.

  • Difficoltà nel gestire business as usual e innovazione al contempo
    Innovare è complesso e impegnativo per sé, farlo in concomitanza con l’attività ordinaria è disfunzionale perché impegna le migliori energie e risorse disponibili, finendo per trascurare il business as usual, se non l’iniziativa di innovazione stessa. 
  • La digitalizzazione soffoca l’infrastruttura tecnologica
    È un processo lungo, oneroso è mai definitivamente concluso. Le unità IT sono quasi totalmente assorbite da questo compito e l’azienda fatica ad organizzare le risorse necessarie per il lancio di nuove idee sul mercato.
  • Mancanza di una cultura orientata all’innovazione
    La giusta mentalità è fondamentale sia per il team operativo che di leadership. Audacia, iniziativa, gestione del rischio e sperimentazione sono tra le abilità imprescindibili per avere successo. Nelle aziende, non tutte le risorse sono predisposte o supportate da una cultura basata su queste abilità. La tendenza al conservatorismo è alta e si prediligono approcci cauti, se non frenanti, al cambiamento.

I fattori di successo nei percorsi di innovazione 

La consapevolezza delle cause aiuta a individuare i fattori di successo e limitare i rischi. Qui la strategia da sola non basta, è fondamentale l’applicazione di principi oltre la metodologia. Principi che coinvolgono trasversalmente persone, struttura aziendale e valore proposto.

  • Cultura interna e sistemi di sostegno della leadership
    Più aumenta il rischio, più è difficile decidere e condurre verso il successo un team poco avvezzo al cambiamento. Oltre la valorizzazione di abilità, procedure e direzioni già provate nel tempo è essenziale facilitare un cambio di mentalità radicale e strategico per stimolare l’adozione di nuovi comportamenti, competenze, attitudini e visioni.
  • Approccio strategico al futuro
    Parlare di innovazione significa sposare un approccio strategico alla definizione del futuro. Reagire ai cambiamenti senza prevederli proattivamente significare rinunciare all’opportunità di costruire un futuro desiderato partendo dalle scelte del presente. Il vantaggio è una consapevolezza attiva capace di far convergere intenzioni interne e cambiamento esterno.
  • Multidisciplinarietà
    L'iper specializzazione aiuta a risolvere problemi di cui sappiamo già tanto, ma manca di efficacia in contesti di incertezza che per natura sorgono ai margini di più disciplinarità. L'efficienza guadagnata da una specializzazione acuta comporta una carenza esplorativa essenziale in contesti di possibilità, e la multidisciplinarietà diventa lo strumento più adatto per intercettare visioni, sfumature, collegamenti e innescare innovazione.

Il Venture Building by design

Un approccio di design al Venture Building aiuta le aziende ad essere iperfocalizzate sui bisogni dell’utente attraverso un’innovazione agile a più fasi. Empatia, ideazione, prototipazione, iterazione e collaborazione aumentano le chances di successo assecondando le necessità degli utenti e differenziandosi nel mercato di riferimento.

Fare nuove ventures by design risulta quindi l’approccio più efficace all’innovazione per le grandi organizzazioni perché accelera la fase di go-to-market, riduce i rischi, aumenta la flessibilità operativa (esternalizza e semina nuovi principi all’interno dell’azienda) e l’accesso a risorse e talenti multidisciplinari e ha un potenziale ritorno sugli investimenti molto più rilevante di altre scelte.

Insieme ad altre realtà partner di Bip Group, abbiamo definito un programma end-to-end articolato e multidisciplinare per supportare le aziende a fare dell’innovazione una parte costitutiva della loro identità presente e futura.

Scrivici per scoprire di più su come possiamo risolvere insieme gli ostacoli più complessi e produrre valore innovando.