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Una nuova stagione per le tecnologie immersive

Il Metaverso è un concetto in divenire: le tecnologie immersive continuano la loro evoluzione offrendo opportunità di business, a patto che il design sia in grado di interpretarle a beneficio dell’esperienza.

Alex Cascarano
Head of Immersive Experience

30.08.23 - 7 minuti di lettura

Dopo un debutto euforico al grande pubblico nell’ottobre 2021, il Metaverso è diventato l’ossessione del mondo tecnologico e ha conquistato gli investitori di tutto il mondo, ma l’assenza di un vero product market fit dei visori ha presto causato una perdita di fiducia graduale, inoltre un mercato instabile sta obbligando le big tech a concentrarsi sull’efficienza e sulla riduzione dei costi e, come se non bastasse, è cresciuto l’hype per l’IA generativa.

Ma il settore delle tecnologie immersive e dello spatial computing è ancora vivo e ricco di opportunità di business.

Dal Metaverso allo Spatial Computing: ridurre l’inerzia tra fisico e digitale alla ricerca del Product Market Fit

Ogni volta che una nuova tecnologia sorge, le persone reagiscono in modo abbastanza codificato, con opinioni polarizzate e con un ciclo ondivago: inizialmente lo stupore per la novità lascia spazio ad un’esaltazione quasi acritica, si è convinti che la nuova tecnologia migliorerà radicalmente le nostre vite, come per magia. Successivamente l’entusiasmo lascia spazio a opinioni distopiche, dove quella medesima tecnologia è considerata l’origine di molti effetti negativi.

Se osserviamo la celebre curva di Gartner sul ciclo dell’Hype legato alle tecnologie emergenti, notiamo come le tecnologie immersive e il Metaverso in particolare si trovino nella voragine della disillusione. Tuttavia, possiamo già notare alcuni segnali della probabile maturazione delle tecnologie immersive verso una piena produttività ed efficacia.

Personalmente, credo che il vero valore delle tecnologie immersive sia ridurre l’inerzia tra passaggio da fisico a digitale. In questo modo, tecnologie come la realtà mista o anche la realtà aumentata dei nostri smartphone potranno trovare un posto nella nostra vita quotidiana, ma ancora siamo lontani dal trovare un giusto Product Market Fit.

Lo stato dell’Extended Reality nel 2023 ci mostra bene questo divario. Per esempio, Meta Quest 2 ha venduto bene, con una stima di oltre 20 milioni di unità da novembre 2020, ma questo dato è ampiamente paragonabile alle vendite di Xbox Series X e PlayStation 5, le quali sono state rilasciate contemporaneamente e hanno avuto un percorso di adozione più semplice.

Per la maggior parte degli acquirenti VR oggi, il dispositivo è il loro quarto o quinto computer dopo PC/Mac, smartphone, tablet e console. A meno che un dispositivo XR non possa sostituire uno di quelli, è improbabile che i consumatori e le aziende lo adottino in massa, anche se di tanto in tanto lo trovano divertente o utile.

Naturalmente, anche nella fase di piena maturità delle tecnologia, i dispositivi XR non sostituiranno una categoria di dispositivi esistente, ma si integreranno gli uni con gli altri in modo sistemico, ma è indubbio che il mercato dello Spatial Computing sarà il nuovo territorio in cui le aziende potranno creare prodotti e servizi innovativi.

Nuove opportunità per lo Spatial Computing

L’evento Apple di qualche mese fa è stato certamente significativo ed ha rappresentato un passo deciso nella volontà di cercare un posto per questa tecnologia e relativi device, ma ha fatto solo intravedere l’orizzonte delle opportunità. Con Vision Pro ha semplicemente mostrato come, con l’ausilio di spatial computer, da casa o dall’ufficio, potremo intrattenerci e spostare parte della nostra operatività giornaliera, migliorando l’engagement e l’immersione individuale e collaborativa.

Apple Park durante WWDC23

Google invece, con Geospatial Creator, ha mostrato come le persone possono creare esperienze AR immersive e basate sulla loro posizione a livello globale, rendendo partecipe la community stessa nella creazione di un nuovo layer di esperienza all’interno dei luoghi attraverso lo smartphone.

Google Geospatial Creator

L’Extended Reality ci immergerà in un ambiente ibrido che combinerà la familiarità intuitiva dell’esperienza immersiva con la ricchezza informativa di Internet. Lo Spatial Computing si concretizzerà in una molteplicità di dispositivi, headset, sensori ambientali e gli stessi smartphone.

Questa tecnologia pervaderà anche il contesto Business to Consumer, mentre il suo utilizzo è già consolidato nell’ambito B2B e industriale dove specifiche attività di training on field vengono sviluppate attraverso dispositivi di Mixed Reality, riducendo rischi per l’operatore e costi per l’azienda.

L’importanza del Design nel nuovo paradigma di interazione

Negli ultimi decenni, le tecnologie digitali hanno drasticamente cambiato il modo in cui interagiamo fisicamente con i computer e il mondo esterno. Dall’introduzione del mouse e delle finestre virtuali, allo sviluppo dei touch screen e dei comandi vocali, i nostri corpi si sono abituati a trattare con le macchine e gli strumenti collegati a quelle macchine, attraverso un’interfaccia: un punto in cui due sistemi, soggetti o organizzazioni si incontrano e interagiscono.

Come designer dobbiamo rompere la dicotomia tra utopia e distopia e creare le condizioni affinché la tecnologia crei vero valore nella vita delle persone in modo consapevole, e possa condurci verso futuri preferibili.

Con la nostra capacità progettuale innanzitutto dobbiamo creare le condizioni affinché la tecnologia possa essere adottata dalle persone.

Identify patterns and metaphors to facilitate adoption

Quando si ha a che fare con una tecnologia nuova è necessaria una fase di transizione in cui le persone si possano abituare, in modo da non sentirsi troppo distanti o inadatte o spaventate. Da designer dobbiamo fare ricerca sugli utenti e comprendere le metafore, i modelli mentali e i pattern ereditati da altri prodotti digitali o dal gaming più efficaci per familiarizzare con un’interazione spaziale.

Apple ha presentato Vision Pro, un device che la maggior parte delle persone non ha mai provato e verso cui potrebbe essere diffidente, come un grande schermo, con cui non sarà difficile interagire, visto che ci siamo già abituati.

Una sorta di ‘approccio California Roll’ alla tecnologia immersiva: qualcosa che combini elementi noti (pesce cotto e formaggio fresco) per abituare il consumatore a un sushi più autentico.

Esplorare nuove opportunità e sfruttare i constraint tecnologici

Già ora le tech company che offrono prodotti stanno stilando delle linee guida per progettare servizi ed esperienze immersive. Da una parte è uno strumento a vantaggio di progettisti e developer per favorire la standardizzazione e la creazione di soluzioni che siano davvero compatibili con l’ambiente in cui vengono vissute, dall’altra possono porre un limite alle opportunità di differenziazione.

Spesso i vincoli, anche in un progetto, vengono percepiti come delle limitazioni o degli argini alle possibilità. Invece è dal limite che si deriva il senso, e le direzioni lungo cui sviluppare le soluzioni. Il limite è un terreno di prova e di crescita da cui scaturiscono soluzioni innovative.

Lo Spatial Computing è un foglio bianco, dove, come designer, definiremo e codificheremo nuovi paradigmi di interazione, i quali, a loro volta, valorizzeranno il nuovo scenario d’uso. Non saremo quindi solo traduttori, ma veri e propri esploratori di un contesto nuovo in cui possono essere creati nuovi.

Perché investire su un progetto di Extended Reality

Siamo in una fase in cui si stanno definendo nuovi paradigmi di interazione, dove è necessario testare e sbagliare per comprendere quale può essere la direzione migliore. Non tutti i settori potranno avere un ritorno immediato da un investimento di innovazione come questo.

Ma investire già ora in progetti in questo ambito permette di guadagnare vantaggio competitivo in ambiti che certamente con il tempo diverranno sempre piú rilevanti. Le aziende resilienti devono avere un approccio ambidestro: valorizzare il presente ma contemporaneamente esplorare il futuro per cogliere le opportunità emergenti e continuare ad essere competitive.

Avviare dei progetti pilota già oggi consente di cui minimizzare l’investimento iniziale ed essere così in grado di comprendere se la direzione è quella giusta, o se serve ridirezionare se non addirittura disinvestire.

Apple Vision Pro

Con la giusta esperienza utente e con interfacce spaziali, la realtà estesa potrebbe integrare perfettamente le nostre vite fisiche e digitali, fungendo da supporto in background per le attività quotidiane riducendo al contempo il sovraccarico di informazioni.

Ma una versione di realtà estesa mal progettata potrebbe anche fare l’esatto contrario, peggiorando il sovraccarico di informazioni amplificando l’assalto del rumore ambientale. Con questi presupposti il Design avrà il ruolo di interprete della tecnologia, con l’importante obiettivo di privilegiare tanto gli obiettivi delle aziende quanto il miglioramento della vita delle persone all’interno di quella in un contesto in cui le linee di demarcazione tra digitale e fisico saranno sempre piú sfumate, in cui non siamo piú semplicemente online o offline ma semplicemente connessi.

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