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Metaversi privati e digital twin: così il lusso diventa efficiente

L’utilizzo delle tecnologie XR e VR all’interno di metaversi privati ad altissima fedeltà apre nuovi scenari e nuove opportunità per il mercato luxury. I tempi sono maturi per portare l’iper personalizzazione di prodotti high-end a un nuovo livello, con enormi benefici sia per i retailer sia per i clienti finali.

Luca Mascaro
CEO

19.12.2022 - 5 min lettura

“Luxury is above all a world of brands”. Sicuramente quando Philip Kotler ha pronunciato questa frase, non immaginava che, rileggendola oggi, a spiccare sarebbe stata proprio la parola “world”. Un mondo, o meglio, più mondi completamente virtuali (VR), oppure a realtà estesa (XR), in cui i retailer possano sperimentare opportunità inesplorate per dare nuove forme alla propria brand experience.

Quando parliamo di beni di lusso intendiamo prodotti che si distinguono per una grande qualità costruttiva, per il prezzo, ancora più grande, e perché abbastanza esclusivi da conferire alle persone che li possiedono uno status di prestigio.

Ovviamente questi prodotti possono essere personalizzati o completamente realizzati da zero, ma in questo caso faccio riferimento a quei beni che in più possiedono una componente spaziale particolare: dimensioni notevoli, collocazione in luoghi difficili da raggiungere, oppure progettualità estremamente complesse per poterli realizzare. Sto parlando di imbarcazioni, abitazioni e vetture di lusso.

Ma come può il luxury retail beneficiare dell’utilizzo congiunto delle tecnologie emergenti?

Iniziamo proprio dalle tecnologie, semplificando e cercando di fare un po’ di ordine:

La VR o Virtual Reality, attraverso un visore che occlude la vista, rende possibile un'immersione a 360° in un ambiente completamente virtuale, simulato in ogni suo elemento. Parliamo di MR o Mixed Reality quando viene fuso il mondo reale con quello virtuale, creando ambienti in cui persone, oggetti fisici e digitali interagiscono in tempo reale.

La XR o Extended Reality, attraverso un occhiale trasparente, aggiunge all'ambiente e agli oggetti, nuovi elementi tridimensionali e informazioni digitali, che altrimenti non sarebbero visibili. Spesso viene confusa con l’AR o Agumented Reality che sulle lenti di un occhiale simile può invece aggiungere solo informazioni flat e semplificate. 

Queste tecnologie fanno parte dello Spatial Computing, ovvero l’interazione con computer che possono percepire gli spazi e gli oggetti nella loro complessità. Con il loro utilizzo è possibile ricostruire dei digital twin ovvero gemelli digitali ad altissima definizione di ambienti e oggetti reali.

Nuove opportunità con i digital twin in due scenari

Immaginate di indossare un visore VR ed entrare virtualmente nel digital twin di uno yacht per poterlo personalizzare in tutti i suoi dettagli: materiali, superfici, bagni e arredi. Un’attività che avrebbe presupposto necessariamente una visita al cantiere navale.

Questa innovazione apre nuove possibilità nell’intero ciclo di vita dei prodotti, consentendo di salire virtualmente a bordo di tutti i modelli a listino. Quanto spazio occuperebbe un intero catalogo di yacht sempre esposto? Per non parlare dell’investimento per realizzarlo.

Configurazione di un catamarano sulla piattaforma di Engage

Allo stesso modo pensate, in ambito real estate, al tempo e agli spostamenti necessari per visitare decine di abitazioni, che invece potrebbero essere scremate in pochi minuti visitandole virtualmente.

Il secondo scenario riguarda invece l’attività di personalizzazione in presenza, attraverso un occhiale XR. Prendiamo un'auto sportiva e il suo digital twin perfettamente sovrapposto: in tempo reale è possibile cambiare colore della carrozzeria, o allestimenti interni con dettagli virtuali fotorealistici che consentono la reale percezione del prodotto finito.

Una automotive design review in mixed reality su Varjo

Perchè proprio nei metaversi privati?

Innanzitutto perchè oggi la tecnologia è pronta, ma ancora estremamente costosa. Per questo motivo parlo di prodotti high-end, in cui sono gli alti margini a rendere sostenibili gli investimenti necessari. 

Tramite Nvidia Omniverse, ad esempio, è possibile incontrarsi in metaversi fotorealistici, in cui le modifiche vengono renderizzate su server dalle capacità di calcolo impressionanti, che riescono a gestire i dettagli in live streaming. Una tecnologia venduta al minuto, che un attuale showroom virtuale non potrebbe raggiungere in termini di qualità della resa visiva. 

In definitiva sono i limiti di costo e di potenza di calcolo che per ora escludono la possibilità di aprire al pubblico i metaversi di questo genere, che rimangono privati e accessibili da poche persone contemporaneamente. 

Queste tecnologie non sostituiscono la visita di persona, ma consentono di anticipare prodotti e discussioni, facendo empowering degli esperti coinvolti e caring dei clienti che possono essere aggiornati senza richiedere loro di spostarsi. Il loro utilizzo eleva il brand, e consente ai retailer di offrire nuove esperienze distintive alla propria clientela.

Oggi in Sketchin stiamo lavorando a queste soluzioni proprio nell’industria navale, nel real-estate e nell’automotive. Una nuova sfida progettuale che stiamo esplorando per unire le potenzialità di tre tecnologie con le risorse delle piattaforme più avanzate, aprendo a nuovi scenari per le industrie, i business e le persone.

Scopri come la nostra Immersive Design Practice può aiutarti a innovare il tuo business attraverso l’unione di nuove tecnologie.